La Uil Trasporti ha sottoscritto il contratto nazionale di settore e l'accordo sulla riduzione del costo del lavoro in Alitalia


ROMA - La Uil Trasporti ha sottoscritto il contratto nazionale di settore e l'accordo sulla riduzione del costo del lavoro in Alitalia. Il sindacato, che era l'unica sigla a non avere ancora firmato, ha motivato la decisione di accettare le intese dicendo che sono stati risolti i "nodi ostativi sia sul piano contrattuale che sulla riduzione del costo del lavoro". L'annuncio arriva a poche ore dalla firma dell'accordo tra Alitalia ed Etihad e nel pieno della protesta dei lavoratori della compagnia che da giorni paralizzano la movimentazione dei bagagli a Fiumicino e starebbero presentando in massa certificati di malattia.

"Esprimo soddisfazione per aver ottenuto i chiarimenti necessari che ci hanno consentito di arrivare alla firma di questo importante accordo - spiega in una nota il segretario generale della Uilt Claudio Tarlazzi - risolvendo i nodi ostativi sia sul piano contrattuale, per ciò che riguarda la rappresentatività nel rispetto delle specificità professionali, che sulla riduzione del costo del lavoro, con la diluizione in un tempo maggiore rispetto a quanto era previsto, tramite una convenzione con istituti bancari senza onere a carico dei lavoratori".

"La firma da parte di Uil, Anpac, Anpav e Avia, dopo quelle di Cgil e Cisl, rappresenta
un punto importante di unanime condivisione e consapevolezza sulla strada intrapresa per dare un futuro stabile e di sviluppo ad Alitalia" ha aggiunto Gabriele Del Torchio, vice presidente e amministratore delegato di Alitalia.

"Finalmente - afferma Tarlazzi - la trattativa con la compagnia emiratina volge alla positiva conclusione, a dimostrazione di quanto sia importante e strategica Alitalia non solo per il trasporto aereo italiano ma intercontinentale". Dai prossimi giorni la Uilt auspica "un cambio di passo non solo nelle strategie industriali ma anche nelle relazioni con i dipendenti".

Alitalia lima dettagli, ancora nodi su ruolo Poste. Hogan a Roma


Il Presidente e a.d della compagnia Etihad, James Hogan è giunto a Roma, per discutere gli ultimi dettagli sull’accordo con Alitalia. Secondo quanto si è appreso il numero uno della compagnia emiratina è sbarcato all’aeroporto di Fiumicino, poco prima delle sette di questa mattina, con un volo Etihad proveniente da Abu Dhabi.
Alitalia, 'sciopero bianco'a Fiumicino,stop centinaia bagagli - Mentre è in programma all'aeroporto di Fiumicino un incontro tra i vertici di Alitalia e i sindacati di categoria sulla procedura di mobilità per i 2171 esuberi, sono ancora numerose centinaia i bagagli in transito della compagnia bloccati. I colli, stipati sugli carrellini portabagagli, si trovano nella apposita struttura dalla quale normalmente poi vengono caricati a bordo degli aeromobili. E' la conseguenza dell'assemblea spontanea dei lavoratori Alitalia che si è svolta ieri e della applicazione letterale, a partire a quanto si appreso dalla scorsa domenica, delle procedure da parte degli addetti al carico e scarico bagagli della compagnia, una sorta di 'sciopero bianco'. "I lavoratori fanno il loro dovere, applicando il contratto come previsto dalla normativa - spiega Paolo Pagnotta, segretario territoriale della Cgil - Stanno garantendo l'indice di produttività e tutto il contributo umano che può essere dato, ma non di certo come i ritmi che vengono sostenuti in altri momenti".
Alitalia lima dettagli, ancora nodi su ruolo Poste - Ore di lavoro febbrile per preparare il terreno per lo sbarco a Roma del ceo di Etihad James Hogan. I dettagli dell'operazione tra Alitalia e la compagnia degli Emirati, che costa a soci e banche un sacrificio di quasi 900 milioni ma vale un investimento complessivo da Abu Dhabi di circa 1,2 miliardi, vengono passati in queste ore sotto la lente di ingrandimento di tecnici e legali per evitare sorprese dell'ultimo minuto. Il tempo infatti stringe per arrivare pronti all'appuntamento di venerdì, quando è attesa la firma del contratto, che potrebbe essere annunciata in pompa magna con una conferenza stampa. I soci di Alitalia e i vertici della compagnia sono stati ricevuti ieri al Ministero dell'economia, e torneranno questa mattina, per fare il punto sulla trattativa e limare gli ultimi dettagli dell'intera operazione. Forse già oggi o mercoledì li attende l'incontro con Hogan, che successivamente dovrebbe incontrare anche il Governo, oltre ad altri degli attori coinvolti nell'operazione. Tra i soci di Alitalia-Cai, fra i quali serpeggiava ancora nervosismo dopo l'incontro al Tesoro, resterebbero ancora da sciogliere i nodi legati soprattutto al ruolo di Poste, alla sua partecipazione alla mid-co e al cosiddetto 'bridge to equity', cioè la ristrutturazione di parte del debito con una conversione, appunto, in equity.
Sul ruolo della società guidata da Francesco Caio avrebbe chiesto chiarimento la stessa Etihad. La soluzione individuata in extremis per accontentare le richieste di Poste e garantire l'efficacia dell'aumento di capitale, prevede che la società pubblica sborserà più della propria quota (19,48%), complessivamente 70 milioni, ma il proprio investimento (grazie appunto al veicolo intermedio della mid-company, una sorta di società cuscinetto tra la old Alitalia e la nuova Alitalia-Etihad) non verrà intaccato per coprire eventuali perdite superiori alle previsioni e contenziosi e andrà a costituire capitale nella newco, accanto ai 560 milioni che verserà Etihad (che avrà una quota del 49%). Un altro importante tassello del puzzle verrà sistemato venerdì quando i soci in assemblea voteranno l'aumento di capitale da complessivi 300 milioni, per dare ad Alitalia l'ossigeno necessario ad arrivare fino al closing dell'operazione, in autunno. Un impegno finanziario che arriva ad appena otto mesi dall'ultimo aumento di capitale (a dicembre i soci tirarono fuori altri 300 milioni) e che va ad aggiungersi alla rinegoziazione di 565 milioni di debito accettata dalle banche creditrici.
Si va verso una definizione anche della trattativa con i sindacati. L'azienda li ha convocati martedì per esaminare e chiudere la procedura di mobilità aperta il 31 luglio per 2.171 dipendenti dell'ex compagnia di bandiera e dell'AirOne: il confronto dovrebbe chiudersi con la firma di un verbale di mancato accordo, visto il no della Filt Cgil all'accordo quadro del 12 luglio. Intanto cresce la preoccupazione dei lavoratori per gli esuberi: ieri all'aeroporto di Fiumicino si è svolta la prima assemblea spontanea dei lavoratori Alitalia e altre assemblee di lavoratori o iniziative sindacali potrebbero esserci nei prossimi giorni.